Il 28 settembre 2020 è venuto a mancare Gianpietro Del Piero, già professore ordinario di Scienza delle Costruzioni presso l’Università di Ferrara.

Nato a Udine l'11 giugno 1940, si laurea con lode in Ingegneria Civile nel dicembre 1963, presso l'Università di Genova. Dal 1967 al 1974 è ricercatore a contratto presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa, e poi Professore incaricato presso la stessa Facoltà fino al febbraio 1976. In questi anni la sua attività di ricerca è caratterizzata dall'interesse per problemi di calcolo strutturale nel settore dell'ingegneria civile: travi in parete sottile, problemi di stabilità elastica, l’oscillatore elastoplastico e i criteri di resistenza e di rottura. Dal 1976 al 1979 è Professore straordinario di Scienza delle Costruzioni presso l'Istituto Universitario Statale di Architettura di Reggio Calabria. In questo periodo inizia ad occuparsi di elasticità finita, con particolare attenzione al problema della stabilità e alla struttura algebrica del tensore elastico.

L'arrivo a Udine nel 1981 come Ordinario di Scienza delle Costruzioni presso la Facoltà di Ingegneria e il successivo soggiorno in Somalia determinano una ripresa di lavori di carattere applicativo, accompagnati da contributi sulla "nuova teoria" di W. Noll per il comportamento materiale e sulle tecniche numeriche di soluzione dei problemi al contorno. Nello stesso periodo ha inizio l’interesse verso i materiali non reagenti a trazione e i materiali con microstruttura. Quest'ultimo argomento dà origine alla teoria delle deformazioni strutturate, sviluppata assieme a D. R. Owen.

Dal 1991 è Ordinario di Scienza delle Costruzioni presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Ferrara, Facoltà di cui è fondatore. Di questo periodo ricordiamo il lavoro con Yongzhong Huo riguardante le simmetrie del tensore elastico, una serie di lavori con L. Deseri sulle nozioni di stato e di energia libera in viscoelasticità lineare,  alcuni lavori sull'analisi limite per materiali non reagenti a trazione e gli articoli sulla rappresentazione del tensore elastico trasversalmente isotropo. Dal 1998 ha inizio una collaborazione con L. Truskinovsky dapprima su di un modello unificato di comportamento dei materiali, basato su un approccio energetico e, successivamente, sui meccanismi di rottura e dissipazione in una vasta classe di materiali.

Negli anni dal 2000 al 2012 i suoi interessi di ricerca si rivolgono ai fondamenti termodinamici della viscoelasticità lineare, alle ipotesi più opportune sulla nozione di corpo in meccanica del continuo, allo studio teorico-sperimentale (con G. Pampolini) sul comportamento di polimeri espansi e a struttura cellulare, allo studio dei minimi locali in elasticità finita (con R. Rizzoni) e ai problemi di adesione (con M. Raous). In questo periodo inizia anche una collaborazione con G. Lancioni e R. March sul calcolo numerico della soglia di frattura e sulla determinazione della configurazione fratturata in solidi elastici non lineari.

Negli ultimi anni i suoi ambiti di ricerca si arricchiscono di nuovi argomenti; si ricorda la ricerca delle basi comuni ai fenomeni di frattura, plasticità, danno e creazione di microstruttura, che sono trattate in modo unificato utilizzando una minimizzazione energetica incrementale come strumento analitico di base. Alla luce dei progressi teorici ottenuti, rivisita i fondamenti della meccanica dei continui generalizzati, proponendo una teoria assiomatica indipendente dai concetti di moto e inerzia, che fornisce una formulazione semplice e unitaria per molte classi di continui generalizzati.

I suoi molteplici contributi alla Meccanica del Continuo lo pongono tra gli scienziati più impegnati e fecondi della Meccanica contemporanea. Lo ricordiamo per la ricerca instancabile di una conoscenza approfondita, la cultura eccezionale, il senso della giustizia, una profonda umanità e una grande modestia. Con lui è venuto a mancare un didatta straordinario, capace di trasmettere concetti difficili con grande chiarezza, logica, rigore e pulizia formale. La sua passione per la Meccanica è stata di esempio e scintilla per i suoi allievi e per tutti coloro che ha raggiunto nel suo percorso di insegnamento, studio e ricerca. Lo ricorderemo sempre con grande gratitudine per l’esempio di rigore scientifico e morale, che rimarrà indelebile nella memoria.


Gianpietro Del Piero, former full professor of Strength of Materials at the University of Ferrara, died on 28 September 2020.

Born in Udine on June 11, 1940, he graduated cum laude in Civil Engineering in December 1963 at the University of Genoa. From 1967 to 1974, he worked as a researcher at the Faculty of Engineering of the University of Pisa, and then Professor at the same Faculty until February 1976. During this period, his research interests focused on structural problems in civil engineering: thin-walled beams, elastic stability, elastoplastic oscillator and fracture criteria. From 1976 to 1979, he joined the Institute of Architecture at the State University in Reggio Calabria as extraordinary professor of Strength of Materials. This saw the beginning of his work in the field of finite elasticity, where his attention was drawn to stability problems and the algebraic structure of the elastic tensor.

After his arrival in Udine in 1981 as full professor of Strength of Materials at the Faculty of Engineering and a subsequent stay in Somalia, he became involved in the research of the applicative nature of materials, in particular W. Noll’s "new theory" for material behavior and numerical techniques for solving boundary problems. In the same period, he contributed significantly to the theory of no-tension materials and materials with microstructure. These later results gave rise to the theory of structured deformations, developed together with D. R. Owen.

In 1991, he became Professor of Strength of Materials and founding member of the Faculty of Engineering of the University of Ferrara. While there he investigated the symmetries of the elastic tensor with Yongzhong Huo, and published a series of works with L. Deseri on the notions of state and free energy in linear viscoelasticity. Other contributions of this period were a work on limit analysis for no-tension materials and a representation result for the elasticity tensor in transversally isotropic materials. In 1998, he began a collaboration with L. Truskinovsky, first on a unified model of material behavior, based on an energetic approach, and eventually on the mechanisms of rupture and dissipation in a wide class of materials.

In the years 2000 to 2012, his research interests turned to the thermodynamic foundations of linear viscoelasticity, the notion of body in continuous mechanics, a theoretical-experimental study on the behavior of expanded and cellular polymers (with G. Pampolini), a study of local minima in finite elasticity (with R. Rizzoni) and to problems of adhesion (with M. Raous). In this period, he collaborated with G. Lancioni and R. March on the numerical calculation of the fracture load and on the determination of the fracture pattern in non-linear elastic solids.

In recent years, he expanded his interest to a new topic: the research of a common basis to the phenomena of fracture, plasticity, damage and creation of microstructure, which are treated in a unified manner using incremental energy minimization as a basic analytical tool. In view of the theoretical advances he obtained in this field, he revisited the foundations of the mechanics of generalized continuums, proposing an axiomatic theory independent of the concepts of motion and inertia and able to provide a simple and unitary formulation for many classes of generalized continua.

His contributions to Continuum Mechanics place him among the outstanding scientists of contemporary Mechanics. He will be remembered for his assiduous quest for a profound depth of knowledge, his exceptional culture, his sense of justice, a sincere humanity and a great modesty. In addition to his research contributions, he was an exceptional teacher, able to transmit complex concepts with great clarity, logic, rigor and formal order. His passion for Mechanics was an example and a spark for his students and for all those who were touched by his teaching, study and research. 

It is with profound gratitude that we remember him as an outstanding man of scientific and moral rigor, an example who will remain indelible in our memories.

PDF articolo: Meccanica (2020) 55:1847–1851

Con profonda tristezza comunichiamo che il 27 luglio è venuto a mancare il prof. Raffaele Casciaro. Lo ha accolto la città di Rossano, dove era nato il 23 settembre del 1943.    

Dopo un breve periodo di attività di ricerca a Roma “La Sapienza”, dove si era laureato nel 1967, si è trasferito all’Università della Calabria. Li ha trascorso l’intera carriera accademica, prima come assistente e poi come professore di Scienza delle Costruzioni.

I suoi interessi scientifici, fin dai primi anni 70, sono stati incentrati sulla meccanica computazionale,  intuendo le potenzialità  di una disciplina che in Italia era poco sviluppata rispetto al contesto internazionale e che appariva limitata dalle modeste velocità di calcolo e memoria disponibili sui computer dell’epoca.  Convinto che la meccanica computazionale potesse diventare uno strumento centrale nella progettazione strutturale e nell’attività di ricerca che la alimenta è stato uno dei fondatori ed animatori del Gruppo Italiano di Meccanica Computazionale facendo crescere un gruppo di ricercatori specializzati su questo tema. Alla fine degli anni 80, questo interesse lo ha portato a contribuire in maniera decisiva all’istituzione, presso l’Università della Calabria, del dottorato di ricerca in “Meccanica Computazionale”, il primo in Italia con questa chiara connotazione. Il dottorato, negli anni, ha attirato decine di giovani studenti, molti dei quali sono diventati ricercatori e docenti di università italiane ed estere. 

I suoi contributi scientifici hanno riguardato diversi temi: l’analisi limite, la dinamica strutturale, l’analisi non lineare di strutture snelle basate sulla teoria di Koiter, la modellazione di problemi geotecnici, gli algoritmi per l’analisi evolutiva, le formulazioni di diverse categorie di elementi finiti e i problemi connessi al processo di discretizzazione, i modelli strutturali per l’analisi non lineare, i metodi multilivello, la modellazione delle murature e del legame costitutivo per elementi in calcestruzzo armato.

La sua attività scientifica è stata sempre indirizzata allo sviluppo di modelli e metodi per la simulazione del comportamento meccanico delle strutture, con la ferma convinzione che le attività di ricerca debbano essere strettamente connesse con il loro impiego concreto nella progettazione strutturale.  

La sua attività di ricerca e di didattica non può che essere collegata con il suo profilo umano. Raffaele comunicava con passione ed ironia. Le sue lezioni, che finivano spesso ben oltre l’orario prefissato, erano ricche di spunti di riflessione, caratterizzate sempre da una impostazione innovativa, sia negli argomenti classici che in quelli avanzati. Proprio per la comunicazione non convenzionale, mai banale, le lezioni di Raffaele suscitavano reazioni diverse sugli studenti, che si dividevano in quelli più affascinati dal livello di approfondimento e di innovatività e quelli più abituati a lezioni convenzionali che ne risultavano intimoriti. In ogni caso la sua passione per la disciplina, sia negli aspetti teorici sia in quelli applicativi, raggiungeva e coinvolgeva tutti gli studenti.

Raffaele amava lavorare insieme agli altri, specialmente con i ricercatori più giovani. Il confronto delle idee, spesso svolto attraverso lunghe discussioni, era per lui la maniera più efficace per far avanzare il processo di ricerca, che molto spesso beneficiava delle sue intuizioni geniali. Era amato dai ricercatori più giovani, anche per la sua profonda generosità, per la sua capacità di non tirarsi mai indietro, per il sostegno che dava a tutti nei momenti di difficoltà.

Oltre ad essere un brillante ricercatore, possedeva una cultura vasta e che includeva molteplici interessi nel campo umanistico: la storia, la musica, la letteratura. Discuteva degli argomenti più svariati e riusciva a graduarli a seconda dell’interlocutore, così come sapeva rendersi intrattenitore, quasi istrionico, con umorismo intelligente e ironia. Si immergeva in modo appassionato in nuove attività, come testimonia l’attrazione per la navigazione velica, intrapresa all’età di sessant’anni. 

Raffaele ha coltivato con passione diversi interessi. Ha tenuto però ben saldo l’impegno rivolto alla realizzazione dell’obiettivo di fondo in cui credeva: la creazione di una Scuola capace di crescere culturalmente e di incidere sul territorio.

Info su posizioni PhD nell’ambito del progetto ITN Marie Curie dal titolo NewFrac: il tema centrale della frattura viene applicato a diversi ambiti con metodologia Finite Fracture Mechanics e Phase Field. Segnalata da Pietro Cornetti, Politecnico di Torino.

  1. Call for phd positions within the ITN Marie Curie project NewFrac
  1. Project duration: 1/5/20-30/4/24.
  1. Where: Europe and Israel
  1. Description:

The aim of this 4-year project is to train 13 PhD students in Computational Fracture Mechanics, especially in the development and applications of Finite Fracture Mechanics and Phase Field methods for fracture. The foreseen applications include some key sectors as Energy, Health and Transport, focusing on materials like bones, ceramics, photovoltaics, concrete, glass and on both long and short fibre reinforced composites and their joints. The period for submission of applications for these PhD positions was open on May 1, 2020, and finishes either on May 31 or June 30, 2020 depending on the position. All further details about NEWFRAC project can be found in the attached project flyer and on the project website. The salaries are defined by MSCA early-stage regulations (about €3.100 per month + 600/month mobility allowance + 500/month family allowance if applicable).

  1. Project Coordinator: Vladislav Mantic.
  1. Deadline for application 30/6/2020
  1. Website: https://www.newfrac.eu/

Download: Flyer NewFrac

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